venerdì 26 febbraio 2021

La continua cementificazione delle campagne gaetane

 Continua imperterrita, ancora oggi nel 2021, la cementificazione delle campagne gaetane. Gli scampoli di verde sembra infastidiscano gli speculatori, che ovunque vedono opportunità di guadagno e perché no, riutilizzo di fondi "esterni". È il caso del paventato centro commerciale che verrebbe costruito, in un'epoca in cui questi iper mercati sono in declino un po' in tutta Italia, anche nella vicina Formia - a poca distanza da un importante sito archeologico romano, ancora da scavare, nella cui area ricade il cisternone romano di San Vitale.

Un pericolo maggiore incombe però nell'immediato: il giardino crematorio che l'attuale amministrazione Mitrano bis - cordata civica supportata dal Senatore di Forza Italia Claudio Fazzone in nozze con il PD di Moscardelli - vorrebbe far edificare a privati nell'area prospiciente l'ex chiesa di Sant'Angelo dei Marzi e del Torcularium romano. Area, quella di Sant'Angelo, ricca di reperti archeologici di età romana e medievale, a un tiro di schioppo dall'Appia antica.

A Gaeta l'anno scorso sono decedute circa 200 persone; supponendo che metà tra questi venissero cremati, il forno crematorio servirebbe comunque un bacino di utenza prevalentemente esterno alla città, in un'area ricca di terreni coltivati, paesaggisticamente e storicamente di forte rilevanza. E a guadagnarci, a scapito della comunità, sarebbero ovviamene i privati cui verrà data licenza di costruire il forno crematorio.

La determina dirigenziale N. 764 del 18/09/2020 mette inoltre in evidenza come il progetto rappresenti un pericolo per la salute pubblica. In particolare, preoccupa come Acqualatina SpA - ente che risponde alla multinazionale francese Veolia, risaputamente vicino all'area fazzoniana - non abbia presenziato alle riunioni sull'interferenza reti, esprimendo così il proprio "assenso senza condizioni" nonostante il terreno interessato sia notoriamente attraversato da falde acquifere allacciate alle condutture idriche delle città di Gaeta e di Itri. 

È poi notizia di stamattina (26 febbraio 2021) su Latina Oggi la pubblicazione del bando, per un valore della concessione pari a circa 18,3 milioni di euro, una cifra enorme se si considera che i forni crematori in nord Italia sono costati in media intorno ai 6 milioni di euro.

Gli amici della sezione Mariano Mandolesi hanno avviato una raccolta firme cui ho aderito, insieme a tanti liberi cittadini, nella speranza che la nostra voce collettiva - a prescindere dal colore politico! - non rimanga inascoltata e che paesaggio e ricchezza archeologica vengano preservati, anche a salvaguardia dei rischi ambientali e della salute dei residenti del nostro territorio.

Al riguardo, riporto in basso l'articolo di Latina Oggi e la determina citata nel post.











Nessun commento:

Posta un commento