Era il tempo del sangue e Jan lo sapeva. Se lo sentiva nelle ossa. In quelle sue vecchie ossa putrescenti. Non avrebbe rinunciato, lui, a saldare un debito.
In paese nessuno se l'aspettava. Che sarebbe ritornato e in quel modo, per giunta. Con il volto tumefatto e quel ghigno di denti gialli. Impossibile dire se ridesse.
Anche quando quei denti affondarono nel tenero collo del suo amico di un tempo, Herem. L'amico che aveva pensato bene di ucciderlo per poche monete d'oro e di incolpare il forestiero.
Sai che c'è di nuovo?
Che il forestiero non l'aveva presa poi così bene. Una preghiera alla dea teschio ed ecco Jan ritornato dalla morte. Senza alone di luce, trombe e pifferi del cazzo. Oh, no.
Jan era tornato affamato di giustizia. O affamato, punto.
E tanti cari saluti ai miscredenti.
Amanath Krea, amanath.
A te rendo queste anime.
Il forestiero rinfilò il medaglione a forma di teschio nella tunica. Un buon raccolto, questa luna.
La via per Mubunash era lunga e il suo pellegrinaggio verso le rovine del Monastero Giallo, irto di pericoli. Solo la fede lo avrebbe sorretto.
Amanath Krea, amanath.
Le nuvole si scostarono, rivelando una falce luminosa. Il forestiero sorrise. Un buon raccolto lo attendeva.
ispirato al gioco di ruolo / ambientazione gothic-fantasy La Notte Eterna
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