Le tue piste luccicano
al sole della memoria,
ma io non ti ho mai conosciuta.
Tutto in te è acuto e triangolare,
finanche il tempo.
Da te giovani ufficiali si incontrano
per contraddirsi
in una lingua vecchia che è resa nuova.
Perché rinneghi il pane
e sposi il cielo con il tuono
e sei figlia del dovere.
Osan di Songtan.
Rimbomba l'eco dell'odio oltre il confine
e i fratelli ammassano le bombe
su campi di ibisco.
I destini di noi tutti
volano su ali di acciaio
fra le nuvole di un cielo diviso.
- J.R. Forbus
Bellissima :) ma perché hai scritto questa poesia?
RispondiEliminaNon so... stamane, mentre ero impegnato in tutt'altre faccende, mi è balenato alla mente un nome: Songtan, Songtan. Quindi, facendo una ricerca sul web, ho scoperto che si trattava di una città della Korea del Sud, rinomata per ospitare una base aerea della NATO. Da lì, la poesia si è scritta da sé.
RispondiElimina