Guarda il documentario "La Grande Tenda, diario di un'accoglienza". Dal 13 luglio al 31 agosto 2005, il Comune di Formia ha ospitato 19 bambini Sahrawi, un popolo che da oltre trent’anni, subito dopo la decolonizzazione spagnola del territorio nel quale vivevano (che fra l’altro affacciava su 1,500 Km di costa), è stato costretto all’esilio nel cuore dell’infuocato deserto sahariano. Una situazione, neanche a dirlo, scottante. Vuoi per la sua attualità e per le contraddizioni ad esso legate, il futuro del popolo sahrawi rappresenta un dilemma internazionale. È in questo intricato contesto che si collocano i “piccoli ambasciatori di pace”. A differenza di altri popoli dislocati, infatti, i Sahrawi hanno scelto una strada alternativa alla cosiddetta “politica del terrore”. Per informare l’opinione pubblica internazionale della loro tragica condizione, il popolo sahrawi, ogni anno, invia vere e proprie delegazioni diplomatiche formate da gruppi di bambini i quali, viaggiando in nazioni straniere, trasmettono un messaggio di pace e indipendenza. Questa, signori, è vera democrazia. Come ha detto la scrittrice Fabrizia Ramondino: “… dopo il crollo delle Torri Gemelle non fa comodo a nessuno sapere che esiste una Repubblica araba berbera democratica.” Durante la loro permanenza a Formia i bambini hanno potuto conoscere il mare – che non avevano mai visto prima di giungere in Italia –, sono stati sottoposti a controlli medici e, cosa più importante di tutte, ci hanno reso partecipi della loro tragica realtà. Perché quei bambini, con i loro sorrisi innocenti, riescono a far breccia anche nella scorza del cuore più duro. È dall’esigenza di immortalare l’interessante esperienza dell’accoglienza che è nata l’idea di girare un film/reportage, “La Grande Tenda, diario di un’accoglienza”, frutto della regia di Steven Forbus e dell’Associazione Culturale “L’Altro Sguardo” di Formia. Il documentario, della durata di 35 minuti circa, riassume molte delle problematiche legate alle difficoltà di organizzare un’accoglienza lunga quasi due mesi, quali: le difficoltà di un viaggio lungo e stancante dal cuore del deserto sahariano all’Europa; una sistemazione stabile e il vitto che, a causa di una particolare dieta dei bambini, risultava piuttosto complicato; l’integrazione, seppur momentanea, in un mondo a loro completamente alieno (prima di giungere a Formia i bambini non avevano mai visto il mare!); il triste addio ai bambini e la loro partenza per la lontana Patria. Ma il documentario ci mostra anche i lati più gioiosi di questa esperienza davvero unica. La curiosità e il coraggio dimostrati dai bambini nell’affrontare situazioni così distanti da loro sono solo due degli aspetti positivi che questo film è in grado di comunicare. Il film girerà nei comuni e nelle scuole della provincia di Latina. Per maggiori informazioni riguardanti il film, contattare gli autori alla seguente e-mail. |
di J.R. Forbus
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