Roccaguglielma in Esperia è una straordinaria testimonianza dell'estensione materiale del Ducato di Gaeta in età medievale.
Roccaguglielma in Esperia, foto di Jason R. Forbus (settembre 2020)
La rocca fu costruita per volontà del Duca Guglielmo di Blosseville (1103-1105). Discendente di una famiglia normanna trapiantata nella penisola italiana a partire dall'XI secolo, costui individuò nel luogo un punto strategico. Da Roccaguglielma si poteva infatti controllare il passo montano che da Aquino e Pontecorvo conduceva alle terre del Ducato di Gaeta. Ancora oggi, le vie percorse sono praticamente le stesse.
A Guglielmo si deve inoltre la fondazione dell'abitato ai piedi della rocca, che era difesa con una cerchia di mura rinforzate da 12 torri (!) con tre porte; pensate, anche l'abitato aveva una cinta interna, a sua volta provvista di tre porte.
Nei secoli, la rocca sarebbe passata di mano a varie famiglie nobili (gli Spinelli, i della Rovere e i Farnese), subendo pesanti distruzioni a opera del capitano spagnolo Gonsalvo di Cordoba. Portata a nuovo splendore tra il XVI e il XVII sec, nel 1654 la rocca subì nuove devastazioni a seguito di un violento terremoto.
In epoca napoleonica, l'itrano Fra' Diavolo - il Colonnello Michele Pezza - utilizzò la rocca come una delle sue basi, seguito in età post-unitaria dal brigante Chiavone.
La struttura e i territori circostanti, trovandosi lungo la Linea Gustav, subirono ulteriori danneggiamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, diruta e solitaria in cima al monte, la rocca resta un luogo ricchissimo di fascino. Quante storie ha raccontato, nel silenzio di una domenica settembrina, a questo viandante.
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