domenica 4 novembre 2012

a Gerry

Per le città d’Europa abbiamo vagato barattando emozioni, innamorandoci di ragazze dai nomi impronunciabili, straniere come stranieri a noi stessi, in fondo, non siamo mai stati.
Un altro ricordo aggiunto al bagaglio e via, “hay que ir adelante”: alla fine del giorno c’era sempre un sorriso in fondo al bicchiere.
Perché si viveva come cani di un branco ma di quelli buoni, che cantano alla luna e conoscono il sapore delle proprie lacrime e dei propri sogni.
Per me, questo eri e rimarrai: un randagio che cerca la via verso casa... ma non sei solo lungo il cammino.

I nostri ululati alla luna ti inseguono, nel cielo, ti invocano: tocca a te pagare questo giro, ora che il pianto ci ha seccato la gola.


di J.R. Forbus

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