Non c’era luce che egli non riuscisse a trovare.
La cercava lungo il cammino, saggiando le fronde degli alberi e frugando nel sottobosco. Come un fanciullo curioso, guardava sotto ogni sasso e immergeva la testa in ogni ruscello. Talvolta interrogava gli occhi di uomini e bestie. Altre, invece, si accontentava di vederla sdraiata sulla strada davanti a sé.
Amica fedele dei suoi passi, la luce con le sue mille vesti lo accompagnava dall’alba al tramonto infuocato. E quando veniva sera, ancora tesseva nel cielo, passando l’ago tante volte quante erano le stelle nel cielo.
Al viandante pareva che ognuna di esse fosse una poesia cominciata e mai finita. Un po’ come quei sogni in cui crediamo la notte e svaniscono al risveglio.
E al sorgere di ogni sole, lui riapriva gli occhi: e già cercava una luce nuova.
di Jason Ray Forbus
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