Tua l’acqua
(che ha pietà, che ha memoria)
nelle correnti, e sulle onde
nella luce, e nelle ombre
nei silenzi, e nella tempesta
nel mare, e sulla terra.
Sempre tu, col tuo ineffabile sorriso:
Marica delle Fonti, ninfa che ovunque scorri
senza maschera da santa, e senza vesti
pura, osi risplendere alla Luna
antica bambina
che dell’uomo sei eterno calice e rovina.
Nel tempio dimenticato tra le ombre
di un sogno che è stato
il tremulo, dolce tuo oblio
è il Fato che ci coglie:
verrà la marea
sarà anche il mio.
di Jason R. Forbus
Poesia prima classificata all'edizione 2017 del Premio Dragut
Poesia ispirata alla dea Marica, divinità della navigazione, dell'acqua e della luce, signora degli animali e protettrice dei neonati e della fecondità. Le rovine del suo tempio principale, edificato dagli antichi Aurunci, si trova presso l'attuale Minturno, mentre quello che una volta era il suo "Bosco Sacro" è sito nell'attuale Baia Domizia.
Clicca qui per maggiori informazioni sull'antica Minturno.
Clicca qui per maggiori informazioni sull'antico tempio di Marica.
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