di J.R. Forbus
Da piccolo mi avviavo da Via Indipendenza fin su a Monte Tortona per fare visita ai miei nonni. Era una faticaccia! Ma i soldi per il Cervone preferivo risparmiarli per un Topolino o una partita ai videogiochi.
Affacciandosi verso il mare, da Monte Tortona si vede mezzo golfo. Peccato per quelle enormi e arrugginite cisterne e per quelle altissime ciminiere che rovinano la bellezza del paesaggio. In effetti, impiegai anni per registrare la presenza, fra le mastodontiche rovine di un passato “industriale” durato poco ma che a Gaeta ha lasciato molte cicatrici, delle antiche rovine del monastero di Santo Spirito di Zannone.Mi interessai seriamente al monastero “solo” all’età di quindici anni, avendo la faccia tosta (già allora!), di recarmi da solo in comune a chiedere informazioni su quelle misteriose e affascinanti rovine.
Di notte e di nascosto da mio fratello maggiore, usavo il suo computer per scrivere quello che sarebbe stato il mio primo racconto – Trovare il Cercare – in cui narravo la straordinaria storia del monastero e il suo attuale stato di abbandono nella maniera fantastica che contraddistingue tutto quello che scrivo. Quasi per gioco, spedii quel racconto a un concorso nazionale (il Premio Campiello Giovani), e immaginate la mia sorpresa quando scoprii di essermi classificato fra i finalisti nazionali e primo nella Regione Lazio!
A Latina, i politici e giornalisti che parteciparono alla giornata di premiazione non riuscivano a credere che a Gaeta esistesse un monastero di così vaste dimensioni e con un passato così affascinante racchiuso fra squallide cisterne di carburante, perlopiù dimesse da anni. Inconsapevolmente, mi facevo portavoce di una parte dell'illustre storia gaetana che, per negligenza e circostanze storiche sfortunate, era caduta nel dimenticatoio.
Molti anni dopo, nel 2010, grazie all’allora Assessore al Demanio Antonio Ciano, riuscii a strappare alla direzione ENI un permesso per visitare il monastero. Le foto scattate in quell’occasione sono una straordinaria testimonianza al glorioso passato della nostra città che, spero, riemergano dall’oblio per tornare a far parte del patrimonio archeologico di Gaeta.
Questo sabato 17 dicembre alle 18:30 presenteremo le fotografie in Via Indipendenza 160. Interverranno la Dott.ssa Linda Contreras, divulgatrice del patrimonio storico locale, il sottoscritto, e il Dott. Luigi Passerino, uno che di turismo culturale a Gaeta parla già da anni.
Speriamo di coinvolgere quanti più cittadini possibile, per far riscoprire e discutere insieme di questo luogo così affascinante. E, visto che sabato 17 è anche il mio compleanno, mi sembrava giusto metterci in mezzo un piccolo rinfresco. Brinderemo insieme alla bellezza e alla storia. Vi aspettiamo!
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