Mi hai fatto
violenza,
uomo
figlio mio
prediletto
con il cielo.
Hai dissipato il
mio corpo,
un tempo giungla
lussureggiante
riducendolo a un
deserto
senza vita.
Che fine ha fatto
l’innocenza?
Si nasconde nei
tuoi occhi di carnefice.
Poco mi consola
il sapere
d’averti cullato
fra le mie braccia.
E gli altri miei
figli
profughi senza
più casa e futuro
inseguono me
madre ormai
sterile.
Nel mio fuoco
bruceranno
ignari e
consapevoli di tutto
il debole che
soccombe al forte.
Eppure credevo avessi negato questa legge...
Non guardarmi.
Non voglio che mi
si veda piangere
sul pallido
oceano di un amore che è stato
e che tu più non
ricordi.
Aspetterò di
essere invocata, come sempre
madre devota che tutto
perdona
al figlio
capriccioso che scherza, follemente
con il suo stesso
destino.
di Jason R. Forbus
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