giovedì 21 marzo 2013

Valzer d'Oltremare...

Gómene aggrovigliate
attimi perduti, mai emersi a galla.

E dire che è un mare feroce, il nostro
che restituisce relitti e tesori
anche quelli che non vorremmo più avere.

“Femmina a bordo reca sventura”:
ma è un vento questo tuo respiro
che mi porta su isole strane
ove muoio e rinasco ogni giorno.

Eccomi, sole marinaio
risorgo dalla sbornia dei tuoi baci;
solo tu puoi dissetare
la mia sete di naufrago.

A quali stelle rivolgere lo sguardo,
se non i tuoi occhi?

Torna presto a travolgermi
come un’onda
ché questa bonaccia fa paura...

Il dolce rollio che va nascendo
e che smuove l’oceano
lo devo al tuo sorriso.

Infine avvinta a me,
polena dal cuore pulsante
insegnami a ballare
nell’eterna traversata
del nostro valzer d’oltremare.



di Jason R. Forbus

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