martedì 3 aprile 2012

Detroit, Highland Park

"Dov'era? L'ho cercata dappertutto."

"Ero qui, signor Ispettore. Sono stato qui tutto il tempo."

"Bene, allora si sarà accorto anche lei che il barista allunga il whiskey con della dannata acqua di rubinetto. Non c'è più religione in America!"


"Credo che ad alcuni piaccia diluito, anzi... se mi permette..."

"Cosa? Cosa dovrei permetterle, signor Wischmann?"

"Ecco, devo riconoscere che sono uno di quelli che ci aggiunge dell'acqua."

"E perché diavolo farebbe una cosa del genere?"

"Perché il whiskey mi brucia la bocca."

"Bah! Voi giovanotti d'oggi, non avete spina dorsale, nessuno ce l'ha più. Ai miei tempi ce ne tracannavamo due, tre di fila e via a scovare figli di puttana per le strade. Ha figli, Wischmann?"

"Uno. Oggi compie 30 anni."

"Ah, già, ora ricordo: il piccolo Tommy! Crescono così dannatamente in fretta, non è vero? E cosa fa suo figlio, oggi? Non sarà diventato uno sbirro come noi, spero!"

"Mio figlio... soffre di gravi disturbi psichiatrici. Non è stato più lo stesso, da quando Lisa è morta..." Si massaggia il mento. "E' ricoverato presso una clinica a Sugar Hill. Sono già parecchi anni, ormai... chissà se festeggiano i compleanni, in un posto del genere?"

"Maledizione, Wischmann, non avevo idea."

Silenzio per alcuni minuti. L'Ispettore allunga un bicchiere a Wischmann. Quello che gli offre non è allungato con acqua di rubinetto, ma trabocca di whiskey puro, ricordi e di lacrime. Wischmann lo afferra, tracannandolo tutto d'un sorso, così, per sentire un fuoco bruciargli in petto dopo tutti questi anni.

"Che ore sono, Wischmann?

"Il mio orologio batte le tre in punto. Se i miei calcoli non sono errati, lei è morto esattamente 28 anni fa, signor Ispettore."

Wischmann lascia una banconota di 20 dollari sul bancone e si alza dallo sgabello, uscendo dalla squallida bettola di Highland Park dove tanti anni prima un uomo onesto fu ucciso nel disinteresse di tutti. 'fanculo il barista che lo guarda storto, 'fanculo lo stronzo che gli da una spallata.

Aprendosi, la porta lo restituisce al vento gelido di Detroit. E' notte e suo malgrado è la vita.

Nessun commento:

Posta un commento