«V’era a Ierusalem un vecchio cavaliere
segnato dal tempo passato
a traversar le miglia sul lago salato
e pel deserto errando.
e pel deserto errando.
Al tramonto dei suoi anni
salutò sire e compagni
salutò sire e compagni
e verso le lande innevate
diresse i suoi passi.
Impiegò un inverno e una luna
per giunger all'antro ove ogn’uomo
incontrar deve la fortuna.
Ma giunto all’entrata
al cavaliere mancaron le forze
e pesante cogli armenti suoi
al suolo cadde.
al suolo cadde.
Chiudeva già gl’occhi l’cavaliere
per esalare l'ultimo suo fiato
salutare la vita e ciò che era stato
quando ecco venire a lui nientemeno che... 'l drago!
per esalare l'ultimo suo fiato
salutare la vita e ciò che era stato
quando ecco venire a lui nientemeno che... 'l drago!
Uscito dalla caverna,
quella fiera maestosa gl'andò incontro
e gentile lo colse da terra.
Quindi gli disse:
"Finché vi sarà al mondo un cavaliere
che l’ultimo drago
vorrà vedere,
esisterà l’sogno e la furia del tuono;
fra un milione di sciocchi
esisterà un Uomo."
Calò allora l'buio sugli occhi
del cavaliere
ma non era la fine
che l'animo prode suo
ancora avrebbe viaggiato
pe' nuove e ignote contrade.
Ad Vitaem Aeternam.
Calò allora l'buio sugli occhi
del cavaliere
ma non era la fine
che l'animo prode suo
ancora avrebbe viaggiato
pe' nuove e ignote contrade.
Ad Vitaem Aeternam.
De l’cavaliere la istoria vi ho dunque narrato
d’un uomo che creduto
fortissimamente ha voluto
e questo mondo sognando ha lasciato.»
di Jason R. Forbus
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