venerdì 28 gennaio 2011

Manifesto del Perfetto Pellegrino

(viaggio al centro dell’io)


A te, che vai incamminandoti lontano, inseguito da mille voci.
Sei dunque pronto a partire per un lungo viaggio, a lasciarti tutto alle spalle e non voltarti più indietro? Che cosa porterai nella valigia dei ricordi? Bada, dovrai viaggiare leggero e veloce, che le strade riversano in pessime condizioni e i mezzi di trasporto sono lenti e insicuri e tu vuoi andare sempre più veloce, far mangiare la polvere ai viscidi mercanti che espongono e vendono se stessi su carrozzoni orribili e rumorosi in piazze gremite di vuoto.


Dicevamo ricordi da portare nella valigia sgangherata: bene. Che siano adatti a tutte le stagioni: primavera, estate, autunno e inverno; porta anche un giaciglio, che ne passerai di notti fuori (abbraccia il senso) a dormire sotto la grande volta stellata.
Da oggi il mondo sarà la tua casa.

Sii cauto o viandante, poiché molte sono le strade. Alcune conducono in baratri oscuri, ove il tuo spirito rischierà di divenire un’ombra, l’immagine schiacciata dagli eventi. I segnali che vorranno dirigerti saranno tutti sbagliati, dà quindi loro nomi che suonano bene e fanno al caso tuo.

Le dogane spesso sono care e la sola valuta che accettano è l’anima. Dovrai però passare il confine. Bruti dai volti truci ti scruteranno protetti da corazze di ferro e pregiudizio. Loro sono i guardiani, uomini salariati da padroni con lo scopo di annientare la speranza dai cuori degli uomini. Ogni tentativo di parlargli sarà vano: di opinioni loro non ne hanno questi automi.
Segui sempre la tua strada senza fermarti mai e quando scoprirai te stesso solo allora sarai pronto a tuffarti nella spirale dell’otto capovolto.

Hai letto il manifesto del perfetto pellegrino, partito un giorno di maggio alla mitica ricerca del proprio destino, racchiuso nel guscio di simboli misteriosi. Reliquie perdute, forse mai esistite al di fuori di se stesso.

Ma non temere. Ciò che conta è provare la gioia di sorpassare i mercanti con le veloci gambe della propria mente, avvertire l’ebbrezza di avere come casa il mondo intero e avere la capacità di abbattere i guardiani e i loro pregiudizi finendo per obliare i padroni coi loro milioni.

Sii vento fresco e giovane e allora niente e nessuno riuscirà a ghermirti; sii fuoco vivo e tenace e allora niente e nessuno riuscirà a spegnerti.
Libertà! Libertà! Libertà!

Jason R. Forbus, 2003

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